- uscire
- uscirev. intr. (pres. io esco , tu esci , egli esce , noi usciamo , voi uscite , essi escono ; congiunt. pres. io esca , noi usciamo , voi usciate , essi escano ; imperat. esci , uscite ; in tutta la coniug. il tema è esc- se tonico, usc- se atono; aus. essere ) 1 Andare o venire fuori da un luogo chiuso, delimitato o circoscritto, detto di esseri animati: uscire da casa; uscire dalla porta principale; uscire per la porta; uscire in piazza; uscire sul terrazzo | Uscire di scena, di attore che nel corso di una rappresentazione lascia momentaneamente la scena, secondo le esigenze del copione; (fig.) di persona o cosa che perde la posizione preminente che prima occupava; CONTR. Entrare. 2 (est.) Andare fuori a spasso, a passeggio o per qualsiasi altro motivo di svago: se dipendesse da me, uscirei ogni sera. 3 (est.) Allontanarsi, distaccarsi, da un gruppo di persone: uscire dalle file, dal gruppo. 4 (est.) Venir fuori da qlco., detto di oggetti o sostanze che si muovono, scorrono e sim.: il gas usciva sibilando dal tubo. 5 (est.) Saltar fuori, detto di persona o cosa che manifesta la propria presenza in modo brusco e inaspettato: uscire dall'acqua, dall'oscurità. 6 (fig.) Sbottare, esclamare, dare in: uscire a dire; uscire in imprecazioni | Uscirsene, dire all'improvviso: se ne uscì con una battuta divertente. 7 (est.) Andare fuori da un preciso spazio, ambito, livello, limite e sim., con riferimento a cose che dovrebbero esservi perfettamente contenute: l'olio esce dalla bottiglia; l'acqua esce dalla vasca; l'auto uscì di strada | Uscire di strada, di carreggiata, (fig.) deviare dal cammino prefissato | Uscire dal seminato, tralignare | Uscire dai gangheri, (fig.) infuriarsi | Uscire di bocca, (fig.) sfuggire inavvertitamente, di cosa che non si doveva dire | Uscire di mano, (fig.) sfuggire al controllo | (spreg., fig.) Di qui non s'esce, non esistono altre vie d'uscita | Uscire dalla memoria, di mente, di testa, dimenticare | Uscire di moda, passare di moda | Entrare da un orecchio e uscire dall'altro, (fig.) di cosa che si dimentica appena udita | (fig.) Uscire di sé, di senno, impazzire. 8 (est.) Sporgere da una superficie, in maggiore o minore misura: il chiodo esce di qualche centimetro dal muro. 9 (est.) Essere sorteggiato: il tuo nome è uscito per primo. 10 Nel calcio, compiere un'uscita, detto del portiere. 11 (fig.) Lasciare uno stato, una condizione, una situazione e sim., per passare a un altro: uscire dall'adolescenza, dalla primavera, dai guai, dalla neutralità; uscire da un partito | Uscirne, cavarsela. 12 (fig.) Superare un determinato limite: uscire dalla legalità | (est.) Esulare, eccedere: ciò esce dalla mia competenza | Uscire dall'ordinario, di cosa o persona decisamente fuori dal comune per qualità o pregi. 13 (fig.) Trarre da qlcu. o qlco. la propria origine, fonte, sorgente: uscire da una famiglia umile | Uscire dal cuore, (fig.) di ciò che è profondamente sincero e sentito: parole che escono dal cuore. 14 (fig.) Risultare: cosa uscirà da questo imbroglio? | (est.) Riuscire: uscire vincitore | Ricavare: da quattro litri escono cinque bottiglie. 15 (fig.) Essere stato fatto, fabbricato e sim.: tutti questi prodotti escono dalla nostra industria | Essere pubblicato, essere presentato al pubblico: il terzo volume sta per –u. 16 (fig.) Avere desinenza, terminazione: uscire in vocale. ETIMOLOGIA: dal lat. exire ‘andare (ire) fuori (ex)’, con sovrapposizione di uscio.
Enciclopedia di italiano. 2013.